Molto spesso si sente considerare un muscolo come una singola unità, in realtà i muscoli scheletrici presentano una struttura più complessa.
Se immaginassimo di sezionare un muscolo e di fare una piccola incisione nel tessuto esterno noteremmo un primo tessuto connettivo di protezione detto epimisio che avvolge l’intero muscolo raggruppando al suo interno le parti più profonde. Qui si noterebbero piccoli fasci di fibre muscolari avvolti da una guaina di tessuto connettivo detti fascicoli.
Il tessuto che riveste ciascun fascicolo è detto perimisio, e a sua volta incidendo il perimisio troveremmo le fibre muscolari. Ciascuna fibra a sua volta è avvolta da una guaina detta endomisio, quindi la singola cellula muscolare è detta fibra muscolare.
All’incirca le fibre muscolari variano da un diametro di 10 a 80 micrometri e se osserviamo si nota che ciascuna fibra muscolare è avvolta da una membrana plasmatica chiamata sarcolemma. Con l’ausilio del microscopio si osserva che all’interno del sarcolemma ci sono una successione di subunità più piccole chiamate miofibrille.
Ciascuna fibra contiene un numero svariato di miofibrille da parecchie centinaia a svariate migliaia. Esistono due tipi di fibra muscolare: le fibre ST ( Slow-Twitch) a scossa lenta e le FT (Fast-Twitch) a scossa rapida. Questi due nomi derivano principalmente dalla diversa rapidità di contrazione, questa differenza proviene dalle diverse forme di ATPasi, l’enzima che scinde l’ATP per produrre energia. La scissione dell’ATP è più rapida nelle fibre FT rispetto alle ST, ciò comporta che l’energia di contrazione è resa disponibile più rapidamente nelle fibre FT che non in quelle ST.
Detto ciò si suppone che le fibre di tipo diverso svolgano anche un ruolo diverso durante l’attività fisica, infatti le fibre ST presentano un elevato livello di resistenza aerobica, infatti esse sono molto efficienti nella produzione di ATP dall’ossidazione dei carboidrati e dei grassi. Le fibre FT al contrario presentano una resistenza aerobica bassa e quindi risultano migliori per prestazione anaerobiche, cioè in assenza di ossigeno.
Nelle attività a bassa intensità la maggior parte della forza deriva dalle fibre ST, man mano che l’intensità cresce vengono prima reclutate le fibre FTa (reclutate per prestazioni più brevi), e poi le FTb (per prestazioni altamente esplosive) quando si raggiungono intensità maggiori.