Un contatto con la mano è certamente il primo gesto nella pratica dello Shiatsu ed il contatto con l’altra persona non è solamente fisico, ma avviene attraverso il fisico.

Le mani appoggiate sull’altro sono antenne, sensori dell’operatore, che vanno a sondare e interagire con l’energia dell’altro che sta ricevendo il trattamento. Il semplice fatto di appoggiare la propria mano su qualcuno genera un contatto profondo e anche intimo, che va affrontato con attenzione e sensibilità.

Nello Shiatsu il rapporto tra Operatore e Ricevente (nello Shiatsu non si parla di paziente ma di Ricevente) è diretto e reciproco e questo rapporto non è mediato da strumenti di qualunque  genere, ma è fondato sul contatto.

La capacità di entrare in contatto con l’altro e di sentire ci porta allo sviluppo di quella che nello Shiatsu è detta “pressione”, che non ha nulla a che fare con l’intensità bensì con la qualità della pressione, e cioè con la capacità di entrare in contatto profondo con l’altro. Ed è tramite un’adeguata “pressione” che si ha l’effetto di attivare e stimolare in profondità il sistema energetico del Ricevente e producendo in genere uno stimolo piacevole.

Sostanzialmente una pressione shiatsu si distingue per tre criteri fondamentali: 1. uso del peso 2. perpendicolarità 3. pressione graduale e costante (staticità). Per questo motivo affidatevi ad Operatori professionisti e capaci.

Il toccare con le mani è qualcosa di molto istintivo. Basti pensare al gesto spontaneo di toccarci dove sentiamo male, e come, sempre istintivamente, la mano sia capace di esprimere calore, piacere, attenzione, protezione.