Ansia, umore depresso, rabbia, senso di colpa, sono emozioni che tutte le persone provano quotidianamente.
Quando tali emozioni però risultano troppo intense o perdurano eccessivamente nel tempo possono diventare un vero e proprio problema, interferendo con la propria vita.
Un efficace approccio per la gestione dei problemi emotivi è la terapia cognitivo – comportamentale, la cui efficacia è stata ormai dimostrata scientificamente da diversi anni.
Tale approccio pone l’accento sulla relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti sottolineando come la maggior parte dei problemi emotivi siano il risultato di credenze disfunzionali e/o comportamenti disadattivi che si mantengono nel tempo portando la persona a soffrire.
Un aspetto fondamentale di questo metodo è l’attenzione posta al momento presente, poiché molti dei nostri problemi sono influenzati da ciò che facciamo e ciò che pensiamo nel “qui-e-ora”.
Paziente e terapeuta collaborano attivamente, con lo scopo di identificare i processi che hanno portato all’attuale stato di disagio, al fine di sostituirli con strategie maggiormente adeguate al raggiungimento del benessere psicologico.
Dopo una prima fase di valutazione, infatti, l’obiettivo del terapeuta sarà quello, di aiutare il paziente a comprendere meglio il proprio problema e proporre possibili soluzioni.
Il paziente, a sua volta, cercherà di mettere in pratica nel quotidiano le nuove strategie apprese nel corso della terapia.
Durante il percorso, inoltre, si cercherà di fornire gli strumenti per permettere al paziente di diventare terapeuta di sé stesso, riducendo così il rischio di ricadute.
La terapia cognitivo – comportamentale è considerata una terapia relativamente breve, tuttavia i fattori che incidono sulla durata del trattamento sono diversi, tra i quali la gravità del problema, la relazione terapeutica e, di fondamentale importanza, la motivazione personale in quanto la terapia richiede un impegno attivo.